L’attacco a terra per le case in legno
Come collegare le pareti in legno alla fondazione in modo corretto
Uno degli aspetti più delicati e importanti per la costruzione di una casa in legno prefabbricata è la connessione tra la struttura in legno dell’edificio e la fondazione, solitamente realizzata in cemento armato ed a sua volta collegata al terreno (clicca qui per sapere di più su case in legno e terreni edificabili). Stiamo parlando, in sostanza, dell’attacco a terra di una casa in legno, un elemento fondamentale per la salubrità del fabbricato e per il comfort abitativo che ne consegue: è un punto delicato che deve essere progettato e realizzato con cura per evitare infiltrazioni di acqua e di umidità che possono compromettere le prestazioni dell’involucro e la durabilità delle strutture.
Il cordolo in cemento armato: una scelta di qualità
Al fine di garantire la durabilità della struttura lignea, dobbiamo preservare la base della parete da possibili umidità di risalita dalla fondazione, dal terreno o infiltrazioni da marciapede esterno. Dobbiamo anche garantire che, in caso di allagamenti interni dovuti a perdite, la nostra struttura sia sempre in sicurezza. Le soluzioni proposte dal mercato sono diverse: in qualità di costruttori certificati di edifici in legno, aderenti al protocollo S.A.L.E. di Federlegno, noi di AB Legno abbiamo adottato per i nostri cantieri il “cordolo in c.a.” come soluzione standard e ormai consolidata nell’esperienza.
Ci sono altre tecniche, altrettanto valide, per garantire un buon risultato: riteniamo tuttavia che il cordolo in cemento armato possa rappresentare un ottimo compromesso tra costi e affidabilità; è di facile realizzazione, ha costi contenuti ed è molto valido strutturalmente.
Come realizzare un cordolo in c.a. per attacco a terra di case in legno
Sia che si realizzi un vespaio areato o una platea di fondazione, la soluzione del cordolo per le case in legno è proponibile e veloce. Consiste nel realizzare un piccolo setto in cemento armato, dello spessore della parete strutturale, gettato in opera ad una quota superiore a quella del pavimento finito: normalmente a +5 cm rispetto al pavimento interno. Le tolleranze sono molto ridotte, questa l’unica vera difficoltà di realizzazione: la planarità deve essere perfetta (sono tollerate differenze di +/- 3 mm) per permettere la posa di pareti senza dover spessorare o livellare con costi ulteriori di cantiere.
Una volta realizzato, il cordolo viene impermeabilizzato all’esterno con una guaina bituminosa a caldo; una volta posate le pareti perimetrali si potrà prolungare l’impermeabilizzazione mediante una guaina adesiva fino ad arrivare ad una quota di sicurezza, circa 40/50 cm sopra la quota pavimento.
Infine il cappotto termico della parete verrà posato anche sul cordolo, per limitare il ponte termico del calcestruzzo, facendo attenzione a non forare la guaina precedentemente posata.
Un cordolo così realizzato potrà proteggere la nostra struttura e garantire il trasferimento dei carichi alla fondazione, mediante l’utilizzo di ferramenta specifica opportunamente dimensionata dallo strutturista: hold down, piastre forate e tasselli chimici saranno facilmente utilizzabili per garantire il corretto comportamento alle azioni orizzontali e verticali.
Ricordiamoci che il peggior nemico del legno è l’acqua, pertanto non risparmiamo sui dettagli e sulle precauzioni per rendere più durature e sicure le costruzioni in bioedilizia!
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